Tutorial, l’Export Check-Up, il Mercato Ideale, i KPI

Prima di muoversi nei mercati esteri, è opportuno valutare attentamente la propria azienda al fine di individuare preventivamente tutte quelle criticità in grado di minare il processo di crescita oltre confine. Non è affatto facile ed automatico selezionare uno o più mercati esteri di destinazione, ma i dati possono aiutarci nel processo di scrematura. Identificare e misurare i propri KPI può essere determinante nelle fasi di ingresso in un mercato estero, dove l’azienda e la sua offerta non sono ancora conosciute.

COS’È L’EXPORT CHECK-UP?

L’export Check-Up altro non è che un’autovalutazione di tutti gli asset materiali e immateriali della tua azienda.
Si tratta di andare a rispondere ad una serie di domande per capire se si sia pronti o meno ad affrontare un mercato estero. Supponiamo di essere un’azienda operante nel settore food. Il nostro desiderio è quello di entrare commercialmente nel vasto e ricco mercato degli Stati Uniti. Prima di iniziare una qualsiasi attività operativa, è bene chiedersi:

  • La mia capacità produttiva è sufficiente per soddisfare la domanda locale?
  • Devo fare degli investimenti appositi per il mercato di destinazione prescelto?
  • La mia struttura organizzativa e quella finanziaria sono adeguatamente pronte?
  • Ho cataloghi, listino prezzi e procedure consolidate per avere successo nel mercato?
  • Mi occorrono certificazioni ad hoc? Il mio packaging è corretto? Ed il marketing?

Non c’è errore più grande di provare ad entrare in mercato estero (e magari riuscirci nelle fasi iniziali) senza aver valutato attentamente, in modo quasi ossessivo, tutti i dettagli della propria azienda. È bene redigere l’export Check-Up, in modo da avere una fotografia sullo stato dell’arte in un determinato momento e per avere inoltre, l’elenco delle azioni correttive da apportare.

Una volta applicate i dovuti interventi si è pronti per aggredire il mercato estero desiderato!